lunedì 15 agosto 2011

Intro

Questo blog nasce per fissare nel tempo e nello spazio le opinioni e i pensieri che mi affollano la testa accompagnate dalle fotografie che scatto. Non sarà un blog di fotografia tecnica perché in questi anni in cui mi sono avvicinato a questo mondo ho imparato che la macchina fotografica è solo il mezzo con cui esprimersi e non l'espressione di quello che si vuole trasmettere. Oltre al fatto che di siti di tecnica e tecniche ve ne sono a bizzeffe e popolati di personaggi molto più preparati di me.

 La foto che vedete è un particolare di  Interstizi (2002), dell'artista spagnola Matilde Grau, opera visibile e visitabile ad Arte Sella nei pressi di Borgo Valsugnana. Nel complesso è un cubo di un paio(?) di metri di lato costituito da tanti parallelepipedi accostati. Mi ha fatto molto riflettere come l'artista abbia sottolineato, battezzando l'opera, lo spazio che intercorre tra gli elementi e non il complesso (cosa che avviene in quasi tutte le altre opere esposte da vari artisti). Come a sottolineare che quel dado non sia altro che un contenitore e che gli interstizi sono il punto di contatto tra noi ed il contenuto, fessure enigmatiche che celano (e forse fanno trapelare) l'ignoto, la congiunzione tra il dentro e il fuori. Molte altre analogie si sono susseguite mentre osservavo il dado da varie angolazioni ma non vi tedierò con ulteriori voli pindarici perché, secondo me, il vero significato lo sa solo chi Interstizi l'ha costruito. Invito però chi può di andarselo a vedere, toccare e farsi suggestionare. E vedere come queste opere realizzate in materiali naturali inserite in un bosco, col tempo, al bosco tendano a ritornare.

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